Cambiare abitudini richiede impegno: piccolo o grande che sia, occorre ne valga davvero la pena.
Solo una ricerca scientifica selezionata può guidarci.
Al momento il WCRF è una delle massima autorità nel campo della prevenzione dei tumori: punto di riferimento dei più importanti istituti di cura.
World Cancer Research Fund è il fondo mondiale per la ricerca del cancro.
Una commissione che ha stilato un decalogo sul comportamento per la prevenzione dei tumori.
Non esiste un cibo magico nella prevenzione, ma esistono comportamenti che nel complesso, servono a ridurre la probabilità ad ammalarsi.
Le singole ricerche ed i singoli istituti di ricerca, ogni giorno ci forniscono nuovi studi che spesso sono difficili da interpretare, almeno per chi non conosce a fondo il criterio di affidabilità e la valenza di ogni singolo dato, nonché l’ambito di applicazione della ricerca.
Ecco perché gli stessi ricercatori hanno creato una struttura di circa 150 professionisti esperti in campo oncologico per esaminare gli studi più importanti e creare un elenco di norme di sicura efficacia nel campo della prevenzione.
In poche parole un decalogo in cui riassumere solo risultati certi su cosa si può fare per prevenire i tumori, indicando lo stile di vita ideale; sgombrando quindi il campo quindi da opinioni, ricerche poco attendibili, studi non ancora verificati.
Se è al primo posto, è evidentemente importante non solo raggiungere il peso giusto, ma anche mantenerlo per tutta la vita.
Le persone in sovrappeso si ammalano di più di tumore della mammella, intestino, endometrio, rene, esofago, cistifellea e pancreas.
Il BMI (indice di massa corporea) è uno dei metodi per valutare il sovrappeso.
L’indice dovrebbe essere compreso fra 18,5 e 24,9.
Si calcola prendendo in esame il peso in Kg diviso per il quadrato dell’altezza in metri. Esempio: un soggetto di 70 Kg alto 1,74 metri avrà un BMI di 23,1. (70/1,74×1,74= 23,1)
Indipendentemente dal peso anche l’inattività fisica ha attinenze con alcune forme tumorali (intestino, mammella, endometrio, pare anche pancreas e polmone).
E’ sufficiente l’esercizio fisico pari ad una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno.
L’esercizio fisico ha numerosissimi vantaggi: crea sostanze protettive antiossidanti, riduce l’accumulo di grasso soprattutto nella zona addominale, migliora l’irrorazione sanguigna, riduce l’ipertensione.
I cibi ad alta densità calorica creano dei picchi glicemici che favoriscono il sovrappeso, l’istaurarsi del diabete e la produzione di sostanze (IGF-1) che stimolano le cellule tumorali. Tali cibi quindi non sono adatti ad un uso quotidiano. Le bevande zuccherate creano abitudini di vita pericolose anche perché difficili da gestire.
Il WCRF ha così chiarito che non c’è un cibo ‘vietato’, ma con decisione ha anche asserito che alla base dell’alimentazione, così come i dettami della Dieta Mediterranea suggeriscono, compaiono cereali, legumi, verdura, frutta, con poca carne e formaggi.
Notare che fra le verdure raccomandate non sono presenti quelle amidacee (patate).
Come al solito c’è una differenza fra limitare (carni rosse) ed evitare (carni conservate). Scendendo nel dettaglio le carni rosse (ovine, suine, bovine, compreso il vitello) hanno un limite di 500 gr a settimana. I tumori più sensibili alle carni conservate sono quelli dell’esofago, intestino, stomaco, prostata, pancreas, polmone)
Non sono raccomandate quindi, ma per chi ne consuma sono limitate ad una quantità di un bicchiere di vino (120 ml) al dì per le donne e due per gli uomini. Una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico in genere equivale ad un bicchiere di vino. Tumori legati all’uso dell’alcool: cavo orale, faringe, laringe, intestino, fegato e mammella.
Evitare cibi contaminati da muffe.
In particolare per cereali e legumi assicurarsi che siano in buono stato di conservazione ed evitare di conservarli in ambienti caldi e umidi, il deterioramento può sviluppare patogeni inodori e insapori.
E’ quindi sottolineata l’importanza della varietà, mentre è sconsigliato il supplemento con integratori